Riproponiamo qui lo spazio dedicato a Reno Fabretti sul vecchio sito

Presentazione di Giovanni e Marco Fabretti
Domenica 27 novembre 2005 ricorreva il centesimo anniversario della nascita di Reno Fabretti. Abbiamo ritenuto doveroso ricordarlo per quanto ha dato a noi come genitore, ma soprattutto per quello che ha dato alla sua città nel campo dell’arte.
Se il ricordo del padre appartiene alla sfera più intima di ognuno di noi, il valore dell’artista è testimoniato dall’apprezzamento di quanti ne hanno conosciuto l’opera. Preferiamo non dilungarci lasciando la parola alle immagini.
Approfittiamo dello spazio offertoci per ringraziare gli amici dell’antologia ”Voci Nostre”, che dal 1982 ci fanno l’onore di accogliere le immagini delle opere di Reno Fabretti nelle pagine della loro pubblicazione.

Una piccola rassegna delle sue opere

Biografia e personalità artistica
Reno Fabretti è nato il 27 novembre 1905 in Ancona.
Non ha frequentato accademie. E’ allievo di Nino Caffè ed ha frequentato a lungo i pittori traendone gli ammaestramenti necessari alla sua ‘indole ed al suo temperamento pittorico.
Reno Fabretti ha allestito mostre personali dalle quali ha tratto ampie soddisfazioni artistiche e di critica registrando sempre eccezionali affluenze di pubblico (otto mostre in Ancona dal 1947 al 1961, a Chieti e Macerata nel 1955, a Torino e Forlì nel 1956, nove mostre a Verona dal 1959 al 1976, a Bari Vicenza e Trieste nel 1960, a Legnago nel 1971, a Montecatini, Bari e Arona nel 1973); inoltre ha partecipato a numerose mostre collettive nelle principali città: Ancona, Fano, Roma, Jesi, Macerata, Perugia, Chieti, Lodi, Senigallia, Genova, Roma, Trieste, Campobasso, Foggia, Gorizia, Verona, Camerino, Pontremoli, Rimini, San Benedetto del Tronto, Ferrara, Abano Terme, Parigi, Taranto, Brescia, Mantova, Napoli, Padova, Rovigo, Legnago, Como. New York, Matera, Milano, Viareggio, Pré St Didier, Foligno, Bologna, Miami (Florida), Firenze, Venezia, Bordighera, Castrocaro, Benevento, Riccione, Ragusa, Toronto (Canada), Bardonecchia, Palermo, ecc. Questa intensa attività ne disegna il profilo di artista noto al di fuori della sua città, e apprezzato anche all’estero.
E’ stato nominato, per meriti artistici, socio dell’Accademia Tiberina di Roma, dell’Accademia Internazionale Leonardo da Vinci, della Columbian Academy Saint Louis nel Missouri, dell’Accademia dei 500 in Roma, del Centro Studi e Scambi Internazionali di Roma, dell’Accademia Guglielmo Marconi sempre in Roma.
Predisposto alla pittura fin da ragazzo, ha evitato sempre gli esibizionismi pittorici dedicandosi a ritrarre il vero nei suoi molteplici aspetti, affrontando le difficolta’ della luce e del colore con speciale predilezione per i toni grigi madreperlacei nella loro infinita gamma. La sua tecnica è quella dell’impressionismo, portato avanti con una esperienza piena e legittima, soprattutto «en plein air». Per la sua solida impostazione, per i suoi scorci, per le emozioni dell’istante, Reno Fabretti è un artista che segna cieli pacati e sentimentali e i suoi colori sono impagabili racconti ambientali imbevuti di una vitalità prorompente. Dall’Inghilterra alla Francia alla Svizzera al Belgio, da Napoli a Roma a Venezia alla “sua” Ancona egli sulla tenue e quasi irreale superficie cromatica ha saputo tracciare i suoi nervosi segni colorati, dare vita alla massa quasi informe dei personaggi che riempiono le vie della vecchia Londra o i mercatini rionali di Parigi o i boulevard di Bruxelles, i campielli di Venezia o le strade di Napoli o le piazze romane. E’ indubbiamente una suggestione infinita, una poesia limpida eppure non priva di un certo mistero. Ed ogni composizione rispecchia sentimenti, emozioni propri dell’artista che ha il dono di immetterli nello splendore di quella luce diafana che rende più semplici le forme e le chiude nell’ambito di una meditazione quasi irreale.
Reno Fabretti è morto in Ancona il 30 agosto 1983.
Dopo la sua morte sono state organizzate due mostre antologiche, nel 1987 nell’ambito della manifestazione “Bonda Arte” e nel 1993 presso l’atelier dell’Arco Amoroso. E’ presente tra gli artisti dell’antologia Voci Nostre dal 1982.

Reno Fabretti – Galleria Puccini – Ancona
7 Novembre 2015
Omaggio ad un artista anconetano del ‘900
Anche per l’anno 2015 l’Associazione Culturale Galleria Puccini ripropone l’iniziativa “ARTISTI ANCONETANI DEL ‘900” presentando l’artista RENO FABRETTI. Reno Fabretti è nato il 27 novembre 1905 a Foligno, ed è deceduto il 30 agosto 1983 ad Ancona dove ha vissuto dal 1917. Predisposto alla pittura fin da ragazzo, si è dedicato a ritrarre il vero nei suoi molteplici aspetti, affrontando le difficoltà della luce e del colore con speciale predilezione per i toni grigi madreperlacei. La sua tecnica è quella dell’impressionismo, portato avanti con grande esperienza soprattutto “en plein air”. Ha allestito mostre personali dalle quali ha tratto ampie soddisfazioni artistiche e di critica, registrando sempre eccezionali affluenze di pubblico. Otto mostre ad Ancona dal 1947 al 1961, a Chieti e Macerata nel 1955, a Torino e Forlì nel 1956, nove mostre a Verona dal 1959 al 1976, a Bari Vicenza e Trieste nel 1960, a Legnano nel 1971; a Montecatini, Bari e Arona nel 1973. Inoltre ha partecipato a numerosissime mostre collettive non solo nelle principali città italiane ma anche all’estero: New York, Toronto. E’ stato nominato per meriti artistici, socio dell’Accademia Tiberina di Roma, dell’Accademia Internazionale Leonardo da Vinci, della Columbian Academy Saint Louis nel Missouri, dell’Accademia dei 500 di Roma, del Centro Studi e Scambi Internazionali di Roma, dell’Accademia Guglielmo Marconi sempre di Roma. Anna Maria Alessandrini
«Quella di Reno Fabretti è una pittura-racconto, lontana dalle mode, dagli “ismi” caduchi di questa nostra epoca convulsa. Un racconto condotto con partecipazione affettuosa, con impegno costante, con meditata adesione, che scorre rigoglioso e sincero.
L’artista anconetano ci ha abituati a vedere, attraverso le sue opere, i risultati sempre più validi della sua appassionata ricerca nella direzione naturalistica agganciata alle visioni, agli scorci panoramici, alle “fette” di mondo che egli sapientemente, ha saputo proporre in una successione di impressioni dal cromatismo sempre più consistente, ottenuto con pennellata sicura, puntuale.
Marine, nature morte, paesaggi, scorci di città, vie, piazze, canali, sono le “creature» preferite dall’artista: frammenti lirici toccati con mano leggera, di gusto raffinato nella rapidità del tocco, negli accordi di colore, nel rigoroso ossequio alla tradizione figurativa.
Una scoperta per noi molto interessante, quella dei suoi disegni: gli appunti più intimi del suo lavoro. Matita, carboncino, fiow-master, china, con qualsiasi tecnica ottenuti, costituiscono prove non solo di valido impegno estetico, ma sovente rappresentano vere e proprie rivelazioni di maestria stilistica”. (Giovanni M. Farroni)

Bibliografia
Catalogo Bolaffi Arte Moderna negli anni 1966, 1975, 1976 e 1977
Bolaffi grafica 5° volume
Annuario Comanducci 1977
Annuario Istituto Europeo di Storia dell’arte
Artisti Italiani Contemporanei
Bolaffi Arte artisti delle Marche 1974
Monografia pubblicata dall’editrice Ediarte di Milano
Il paesaggio nell’arte
Antologia di Artisti contemporanea
Arte Italiana per il Mondo editrice CELIT Torino