Sono versi dedicati, con la caratteristica ironia che contraddistingueva Mario Panzini, a Sergio Emmanuele Anastasio, fondatore e conduttore della prima esperienza televisiva privata italiana, giornalista che tutti gli anconetani di una certa età non possono non ricordare.

Tivù Ezechiel (Comunicato)

Noi siamo stato il primo a qui in Italia
a trasmetere in tuta libertà.
Siam soli, è ver, ch’in mez’ala marmalia
vi si trasmete senza falzità,

e la ticheta nostra è l’onestà,
I’indi pendenza! E di siguro sbalia
chi dice che campiamo a carità…
Mandate qualche chèque, o qualche valia.

Ci ascusiamo col nostro spetatore
si al vidio ci sentite inconvegnenti,
la quale ale rotèle del motore

ha capitato un guaio d’acidenti.
Dunque ascusate si al trasmetitore
– come sol dir – saremo piu impotenti

Questo sonetto di Mario Panzini è stato pubblicato sul “Riguleto” n. 1 – 3a edizione nel Natale 1978. Fu il primo numero della nuova serie che un gruppo di Poeti e Scrittori vernacolari – guidati e vorrei dire trainati da Mario Panzini – fece rivivere, rinnovando i fasti della rivista originale “Rigoletto” edito in Ancona dal 1899 al 1902, cui seguirono svariate serie successive (su cui magari torneremo in seguito)