Presentazione del volume “Ancona dentro le mura”

Le cause che hanno spinto a raccogliere queste notizie, ed ordinarle secondo il criterio della viabilità, sono diverse.
Innanzi tutto l’amore verso la città, ogni giorno soggetta ad interventi che ne sfigurano il volto: sia impoverendolo di quelle piccole cose che di per sé non dicono molto, ma che nel contesto forniscono il grado di sensibilità e cultura di un’epoca; sia mortificandolo e deturpandolo da distruzioni, modifiche ed adattamenti che cancellano memorie legate a determinati ambienti.
Certo, la storia della città è contenuta in altre opere redatte con competenza ed ampiezza necessarie all’argomento; ma al visitatore che vorrà percorrere la parte di Ancona meno recente, affrontandone le salite, forse sarà più facile averla compendiata volta per volta sotto il nome della strada in cui si trova e riferita ad un determinato avvenimento ad essa particolarmente legato.
La ricerca dei toponimi e della storia ad essi legata, si riferisce a quella parte della città compresa entro le mura che la cinsero fino al 1864, anno in cui si reputò conquista la loro demolizione. Pertanto mancano toponimi che appartengono all’ampliamento ottocentesco ed ai successivi: i registrati sono quelli che si trovano entro il perimetro delle mura che scende  vano dal Colle dei Cappuccini, già del Castello, lungo le vie Goito, Cavorchie, Zappata, fino a Piazza Roma e da questa risalivano per le vie Villafranca, Torrioni, S. Stefano per legarsi quindi al complesso fortificato sull’Astagno, ritornando a vedere il mare a Porta Capodimonte. Però, ogni regola ha la sua eccezione, sono stati ricordati anche quelli che, pur fuori di questo perimetro, sono direttamente legati ai fatti storici dell’antica vita di Ancona.

Vincenzo Pirani